Lo statuto di Miranda del 1634 proviene dal Fondo Rossi della Biblioteca Provinciale Pasquale Albino di Campobasso. Esso insieme ad altri 24 statuti molisani fu ricercato e trascritto dal medico e studioso di Campodipietra Francesco Rossi (1846-1935), presumibilmente intorno alla fine dell'Ottocento secondo G.B. Faralli.
L'originale era conservato, così recita l'annotazione sulla copia trascritta dal Rossi, nell'Archivio di Sato di Napoli, nel fondo Collaterale Privilegiorum, vol. 238 (anno 1633 a 1635) fol. 141 e seguenti. Sfortunatamente il fondo da cui lo statuto proviene, il Collaterale Privilegiorum, andò perso quasi completamente durante l'ultimo conflitto mondiale. Sono sopravvissuti soltanto pochi volumi che riguardano il 1400. I locali che ospitavano l'Archivio di Stato di Napoli infatti subirono notevolissimi danni, alcuni anche involontari, dovuti tra l'altro allo scoppio di una nave carica di esplosivi. Ma i danni maggiori furono quelli causati dai tedeschi che per rappresaglia appiccarono il fuoco con latte di kerosene a Villa di Montesano a San Paolo Belsito, presso Nola, dove per sicurezza erano stati trasportati i documenti più importanti e preziosi dell'Archivio di Sato, pensando che la guerra non si sarebbe estesa fuori dai confini cittadini.
Nel rogo bruciarono quasi interamente 866 casse di documenti alcune migliaia di volumi, pacchi e fogli sciolti e 55 mila preziosissime pergamene che datavano dal VII secolo, lasciandoci in tal modo orfani di una storia ancora tutta da scrivere.